Un blasfemo by Barbara Bottalico

Un blasfemo by Barbara Bottalico

autore:Barbara Bottalico [Barbara Bottalico]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-05-27T22:00:00+00:00


2 febbraio 2020

ore 16:00

Una breve chiamata all'ex.

Due chiacchiere col figlio maggiore.

Compiti, scuola.

Cose di cui, probabilmente, anche Luca parlava anni prima.

Immaginò quel ragazzino magro che aveva visto solo in foto e poi su un letto d'ospedale, morente, mentre parlava con la sorella.

Lo immaginò vittima dei bulli, perché Luca sembrava il testimonial di una campagna pubblicitaria contro il bullismo: magro, basso e sensibile.

– Sai – borbottò mentre era in auto con Gabriella, dopo averle raccontato tutto – Mi ricorda quella canzone di De André. È da quando conosco Pamela che ho ripreso ad ascoltarlo – come prevedibile, anche Gabriella fece lo stesso sorrisetto che, poche ore prima, aveva visto sul viso di sua figlia. Almeno la giovane agente non fece commenti.

– Quale, ispettore? O come ha detto Pamela la prima volta: maresciallo – ridacchiò, e Daniele invece emise uno sbuffo violento.

Capì in quel momento l'attitudine a sbuffare degli adolescenti: era liberatorio.

Ma se da una bambina come sua figlia era abbastanza comprensibile, da lui, quasi cinquantenne, era ridicolo, rifletté.

– Senti – esordì – Io e Pamela abbiamo scambiato poche chiacchiere. Dopo il funerale – disse – Le ho dato il mio numero, e ho sbagliato. Qualche volta ci siamo visti per un caffè. Non c'è nulla tra noi – chiarì – E non sarebbe nemmeno giusto: è distrutta per la morte della madre. Ha una nonna anziana e un padre depresso cui badare. Una figlia quindicenne, e fidati: è dura. Due figli di nove anni e uno di tre. Che razza di famiglia saremmo?

– Una bellissima famiglia allargata, ispettore – disse Gabriella.

– Seh, correte troppo, voi ragazzini. Come mia figlia. A proposito, è gelosa di te – rise nel vederla sgranare gli occhi – Sì, crede che tra noi ci sia qualcosa. Posso dirle che sei lesbica? Tanto tutti oggi siete almeno bisessuali. I cantanti che segue mia figlia, ad esempio: gli uomini sembrano donne, le donne uomini – sbuffò di nuovo, poi, approfittando del semaforo, guardò Gabriella. Sembrava stranita – Non dirmelo: è un discorso da boomer, vero?

– Da re dei boomer, ispettore. E poi so che le piacciono quei cantanti. Ha qualcosa anche contro…

– Senti, io non guardo con chi vai a letto, solo, mi basta che tu non mi rompa i coglioni per quelli cui vado a letto io. È la mia forma di vita: non rompo le palle agli altri, e adorerei se nessuno le rompesse a me. Ne ho solo due – ripartì abbastanza bruscamente – Voi ragazzi di oggi siete più idealisti di noi. Noi pensavamo a portare il pane a casa. Voi a salvare il mondo. E mi piace, Gabriella, è dolcissimo quello che siete. Vedo quindicenni che si stringono intorno al compagno bullizzato, gli fanno scudo. Io sai che avrei fatto? Avrei picchiato il bullo. Mio padre mi diceva che i bulli vanno picchiati, e vanno picchiati forte. E anche se le prendi, comunque gli hai fatto capire che sei una persona che si difende.

– Non tutti sanno difendersi. Guardi Luca!

– Sì, quello l'ho capito dopo.



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